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COMUNE DI CASTELLINO TANARO

Le testimonianze storiche indicano la presenza d'insediamenti, a carattere di colonia rurale, almeno fin dall'epoca romana. Si tratta di epigrafi funerarie in arenaria, conservate nella Cappella di San Pietro della località Francolini e nella sacrestia della Chiesa della Madonna della Neve), risalenti alla prima metà del I secolo d.C. circa, attestanti l'ascrizione dei cittadini alla famiglia Publilia.
Alcune opere di storia locale dello scorso secolo, trattano brevemente della permanenza di tracce – all'epoca – di vie lastricate, risalenti al periodo romano, presso il rio Cusina (via vecchia di Marsaglia) e nella borgata Maccaferro.

In epoca successiva, Castellino ebbe Signori i Valpenza di Masino, nel ramo degli Aleramici; già del Contado del Bredulo, Farà quindi parte del Marchesato di Ceva e, ancora, infeudato alla famiglia Germonio di Priero e Sale; dal 27 maggio 1665, sarà nuovamente compreso nella giurisdizione dei marchesi Paolo Antonio e Gerolamo Pallavicino-Ceva. Ultima famiglia, in ordine di tempo, ad avere giurisdizione sul paese, fu quella dei Vivalda di Mondovì, consignori di Igliano, dei quali il barone Giovanni assunse per primo il titolo di marchese di Castellino.

Nel 1799 il paese subì, non senza opporre una dura resistenza, il saccheggio ad opera delle truppe napoleoniche.
Audace, in proposito, la vicenda della resa, il 14 maggio 1799, del Comandante della fortezza di Ceva, Maris, ottenuta da un gruppo d’uomini capitanati dai Comandanti capitano Francolino di Castellino e chirurgo Cerrina di Murazzano e, addirittura leggendaria, stando alla tradizione, la sortita di otto componenti la compagnia di Castellino che, alle ore 4 del giorno 10 maggio 1799, con un ardito colpo di mano, penetrati nel recinto del forte stesso, ne scalarono i bastioni, riuscendo ad issarvi il proprio stendardo (dal Proclama dall’accampamento del Comandante Francolino).

Il coraggio e la tenacia di questa gente di Langa, hanno segnato drammatiche ed eroiche pagine di storia, anche in epoca a noi assai più vicina. Il paese, durante l'ultimo conflitto bellico, fu infatti teatro di duri scontri e di efferate violenze ad opera della barbarie nazista.
In memoria del sacrificio dei numerosi Castellinesi trucidati in tali tragiche circostanze, è stata concessa, dal Presidente della Repubblica, al Comune di Castellino Tanaro, la Medaglia di Bronzo al Valor Militare, con la seguente motivazione:
“Castellino Tanaro, nel corso della guerra di liberazione reagì per lunghi mesi alla spietata aggressione nazifascista, tanto da meritare l’appellativo di “Comune e popolo ribelle”.
Soggetto a ripetuti rastrellamenti, continuamente depredato dei suoi beni e dei prodotti essenziali alla sua sopravvivenza, privato delle sue case date alle fiamme, il popolo di Castellino non cessò mai di opporre una strenua resistenza al nemico che voleva fiaccare, con ogni mezzo, l’indomito spirito dei suoi partigiani. Fulgido esempio di attaccamento alla libertà e di fede nella resurrezione della Patria.